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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 21/01/2004
Alla Sardegna sono affezionato molto almeno per due buoni motivi. Il secondo è che ci ho passato un’estate favolosa ed era il primo incontro con questa terra delle meraviglie. A margine di questa passione mi sento di fomentare la visione del film bellissimo (uno dei migliori della stagione) di Mereu “Ballo a tre passi” che ha rinverdito e di molto le pur belle prove di Cabiddu (“Disamistade” e “Il figlio di Bakunìn”). Il film di Mereu ha grazia e forza, fantasia e senso della concretezza, della terra che pur così sardi hanno respiro universale (immaginarci un italico Kusturica? Staremo a vedere). A margine ancora la scoperta del grande Atzeni, una parabola breve ma significativa che merita riletture… per ora arrivo qui
PS Dice Capuccetto Rosso "Che cartina grande che hai!" E' per vederti meglio (in basso Capoterra, in cui eravamo di stanza senza sapere che aveva dato i natali ad Atzeni.)
Quando scrivo è mattina, magari c’è da stirare una camicia o come oggi gira la lavatrice. O come sempre mi faccio la colazione e c’è la radio accesa, la musica i radiogiornali. O come spesso mi faccio barba e capelli con la macchinetta, poi ancora un the e intanto batto i tasti e c’è un grande vuoto, silenzio. Fa luce a due tre mosse ed è giorno come uno scacco matto che poi capisco che è finita e devo partire per il lavoro. E il silenzio è sempre (per fortuna): non squilla il cellulare né arrivano messaggi, né suona il telefono, non citofona nessuno. E io scrivo. E’ una scrittura domestica questa, quotidiana. Non è quella del finesettimana, né quella del ritorno da lavoro. Ora però vi leggo una poesia che mi piace ed è di Claudio Damiani, un poeta che ho scoperto per caso e che ho voluto conoscere, anni fa cercandolo su un elenco telefonico come si cerca un negozio. La poesia è ne “La miniera” (Fazi) e fa così (che preludio da canzonettista estemporaneo) e grosso modo fa così:

“Che bello che questo tempo/ è come tutti i tempi,/ che io scrivo poesie/ come sempre sono state scritte,/ che questa gatta davanti a me si sta lavando/ e scorre il suo tempo,/ nonostante sia sola, quasi sempre sola nella casa,/ pure fa tutte le cose e non dimentica niente/ - ora si è sdraiata ad esempio e si guarda intorno -/ e scorre il suo tempo./ Che bello che questo tempo, come ogni tempo, finirà,/ che bello che non siamo eterni,/ che non siamo diversi/ da nessun altro che è vissuto e morto,/ che è entrato nella morte calmo/ come su un sentiero che prima sembrava difficile, erto/ e poi, invece, era piano.”
Fotografie del 21/01/2004
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