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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 24/01/2004
Dovrei scrivere di più, dire di più. Lo so. Ma voglio scrivere solo questo. Che mi sta un po’ addosso male questo vedermi attorno tutto un esercizio dell’intimità. Come se si entrasse e si uscisse dalla palestra dei sentimenti con una facilità gratuita. 
E’ facile raggiungere l’intimità, farla diventare un discorso senza capo né coda. E poi rimanere nel discorso, nella sua letterarietà. A che serve. A chi serve, rimestare sentimenti con parole e per cosa poi. Ma è che alla fine io sono un capricorno tutto qui (almeno così mi dicono) e non mi piace fare pesi sui sentimenti. Ma ognuno fa come vuole, come sente. Tutto qui per ora.
Ecco fatto. Visto THE MOTHER. Ah sì spettacolo delle 16. Uno di parola io (non di parole). Contrariamente a quanto temuto il film non mi è dispiaciuto anzi… Difficile definirlo un capolavoro, ma è bella la sceneggiatura, forse un po’ troppo teatrale come tradizione kureishiana. Niente da dire degli attori o quasi niente di brutto almeno. Magari degli errori di gusto tipo le fellatio (che latinista!) disegnate e la mamma in giro per musei con sguardo indugiante su membro maschile che si sa in arte (non nell’arte di lei, nei suoi disegni) sono sempre un po’ sonnacchiosi. La cocaina non serviva, la canna ci stava. Belle le scene dell’amore anche se i gridolini della figlia isterica… beh…risaparmiabili. Invece lei, la mama, che cambia umore con un bacio di lui e diventa improvvisamente allegra, si confessa, si dichiara, inizia a sognare, poi s’intristisce d’amuri, poi cerca la soluzione personale, la figlia che le rimprovera i suoi fallimenti… Tutto questo mi è piaciuto. L’ho trovato semplice non facile come mi succede leggendo K. Tutto è così chiaro. Sai quando uno ti dice: cerca di essere chiaro e magari parli di sentimenti… Non so chi ma qualcuno mentre K. Scrive glielo ripete. A proposito: nei titoli di coda (sono uno di quelli che se li vede tutti fino all’ultimo runner, forse perché aspetto musica e locations) compare su un bambino non ricordo il figlio di chi un doppio Kureishi (i suoi figli? E tutti e due in un solo ruolo?). Per il resto brutto il finale dal cazzotto al coltello del tentato suicidio, all’addio un po’ facile con lei che se ne va con la valigia…accidenti vi ho detto tutto. Mi sono arrivati personali commenti negativi al precedente post quindi accampo scuse e dico che sì in effetti molti capelli bianchi ma non solo. Non sono alla fine scontento della visione né infastidito dalla platea hold e se melanconia c’è… che dire. Speriamo che se ne vada. Presto e per tutti… de gustibus.
Ero a Bergamo. Lavoro. Ora è un po’. Avrei potuto fare molte cose e invece ne ho fatta solo una. Sono andato a vedere la mostra di Jacovitti che non è stato come ritrovare, operazione nostalgia, tutti i personaggetti dei diari di vitt (quanti!), la genialità delle tavole dell’amore, del kamasutra, dei totaloni pieni di gente che dice mille cose contemporaneamente. Il fatto è, soprattutto, linguistico. E ci risiamo. Jacovitti non è geniale per il tratto, per il segno. Sì sì lo è, chiaro, ma lo è tanto più per questa prosa allusiva, risonante di sensi doppie tripli, battute che suonerebbero freddure a chiunque e in lui no. Genialità pura. Tipo “PER LE NOTIZIE PIU’ FRESCHE NON GUARDO IL TELEGIORNALE, MA GUARDO IL FRIGORIFERO” detta da un tipo con due piedi a forma di tazza da te e cappello rettangolare. Sulle sesso, nei suoi SESSORAMA sorprese. Tipo incontri sproporzionati del terzo tipo tra donne enormi e mingherlini, una specie di ossessione. In una tavola si vede una lei a ciondolare con un’altalena sospesa sulla baiaffa di lui e a fianco PER ME L’AMORE E’ UN GIOCO! La mostra è finita, Jacovitti no. Anche e soprattutto grazie all’impegno di Stampa Alternativa che sta ripubblicando tutto o quasi, anche Monelli aveva iniziato qualcosa…
L’altra sera per caso mi sono imbattuto in un discorso d’Alba. Lei generalmente mi piace, dice cose intelligenti (come è prammatica, o pragmatica per chi preferisce sound ancient greek, dire se stangona parla), anche se talvolta mi dispiace quel suo dirlo tutto scomposto e polemico, esagitato ma alla fine dico “ok Alba alla fine è una ragazzona un po’ sciamannona e per questo ci piace” si accalora fa dice disfa polemizza e sempre con questi occhi da invasata. E sia. Ieri parlava e diceva tricche tracche …”paradossalmente” a quel punto si blocca e dice (interrompendo la sciamannata) che tricche e tracche lei poi dice sempre paradossalmente e quindi no non lo vuole usare. Beh a me ha colpito tutto questo autoascolto, anche questa capacità di metterlo in piazza, condividerlo, alla fine mi piace questo di una persona, sapersi processare all’esterno anche come direbbe un mio amico ‘epicizzare i propri difetti’. Qualità rara e fraintesa.
Fotografie del 24/01/2004
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